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Momenti di difficoltà? Come gestire la paura attraverso la creatività.

Si dice che la prima idea sia quella banale, la seconda quella normale, la terza va messa da parte, dopo di che siamo nel processo creativo. Come gestire la paura attraverso il processo creativo?

Essere creativi non è, come si crede, privilegio di artisti, estrosi o studiosi eclettici.
Creare è insito nell’essere umano, creare significa dare vita a ciò che prima non esisteva, qualcosa di nuovo, anche una piccola azione o idea nuova arriva da un atto di creatività.

Ora non intendo concentrarmi sul concetto di creatività inteso in senso più artistico, bensì di quel processo che permette ad ogni persona di creare una situazione nuova.

Come gestire la paura. lampadina dentro griglia

Magari non ci facciamo caso, ma creiamo continuamente, anche ciò che non ci porta benefici, siamo in un flusso di creazione continua, talvolta inconsapevole, fuori controllo, altre, deliberato e ricercato.

Creare è agire, e nel Coaching è la sua massima espressione, azione verso un futuro desiderato.
Il Coaching si fonda sulla convinzione che ogni persona possiede in sé le risorse e la creatività, necessarie a realizzare gli obiettivi.

Produrre qualcosa di nuovo porta con sé la creazione di un valore.

Come gestire la paura dunque per vivere quel processo creativo utile nei momenti di bisogno?
Quando dobbiamo uscire da problemi o imprevisti?

La creatività è uno spunto per cambiare prospettiva e uscire dalle “cornici implicite” che riducono la qualità della vita.
Essa è la regina delle potenzialità: un tratto caratteriale da potenziare, allenare e sviluppare.

Come già detto, usciamo dallo stereotipo della persona creativa come l’eccentrico, lo sregolato, l’artista, la persona straordinaria e dirigiamoci invece verso l’idea che la creatività sia dote potenziale di ogni essere umano.

Entriamo nel mondo psicologico delle persone comuni per conoscere il confine tra creatività e reattività.

I bisogni primari dell’individuo, come ci insegna Maslow sono pochi: dopo i bisogni fisiologici c’é il bisogno di sicurezza, quello di essere amati, stimati e quello di esprimere individualità o autorealizzazione.

Questi bisogni hanno un’influenza determinante, generano paure e ambizioni, attitudini e approcci alla vita che diventano distintivi della singola persona e di specifiche culture. Come gestire la paura diventa fondamentale.

Di norma agiamo perché stimolati e non determinando “in modo creativo” il nostro comportamento, questo avviene anche a chi si ritiene capace di autorealizzazione e creatività, anzi, proprio alcune tra le persone più insospettabili sono completamente rapite dalla loro ricerca di soddisfare il bisogno di essere amate, indipendenti, creative o al sicuro.

Ognuno di noi, per soddisfare questi bisogni, sviluppa delle strategie di comportamento che spesso sono socialmente funzionali, si impara a essere ordinati, precisi, puntuali, oppure a lavorare sodo e a essere onesti, altruisti, persino creativi.

Una varietà di comportamenti mossi da un meccanismo reattivo, quindi non gestito.

Stesso meccanismo che genera anche effetti opposti e socialmente meno apprezzati, infatti, comportamenti funzionali in un contesto o in una certa misura, diventano disfunzionali in un altro contesto o in un’altra misura. Come gestire la paura.

Nel mondo reattivo non c’è scelta
Qualcuno ci stimola e noi rispondiamo, come animali, stimolo risposta, niente di più.

Siamo esseri creativi nella misura in cui facciamo delle scelte

I “reattivi” vengono spinti dai loro bisogni e dal tentativo di rispondere agli stimoli circostanti mentre i “creativi” sono consapevoli di poter agire al di fuori dello schema stimolo/risposta, per esempio, non facendo qualcosa solo perché ci si aspetta che lo facciano, oppure offrendo cortesia a chi li offende, comprendendo che la minaccia percepita non è reale, che magari si tratta solo di un amico che cerca di fare bella figura e non di farci perdere credibilità.

Quale il primo passo per diventare sempre più esseri creativi e gestire ansia e paure?

Porci domande.

Immagina ora di essere in una situazione difficile da gestire, magari l’ultima che hai vissuto.
C’é un momento in cui ti chiedi come poterne uscire, ma l’emotività legata a questo problema ti fa scegliere la soluzione più facile, pronta e meno dolorosa possibile.

Ora l’allenamento che ti propongo è quello di mettere in atto la tua creatività proprio in quel momento in cui devi scegliere.

Ecco come la allena un Coach in Performance Umane.

Prendi un blocco che puoi usare esclusivamente per questo allenamento alla creatività e rispondi una ad una a queste domande:

  • Come posso risolvere la situazione? Cosa posso imparare da questo?
  • Chi mi può aiutare?
  • Che cosa mi manca per raggiungere lo stato desiderato?
  • Qual è la prima cosa da fare adesso?
  • Che cosa farebbe una persona che ha raggiunto/risolto quello che voglio in questo frangente?
  • Quali sono le mie priorità?
  • Se avessi già risolto, che cosa farei di diverso oggi?
  • C’é qualcuno che conosco che ha raggiunto il mio stesso obiettivo obiettivo?
    Come ha fatto? In che modo posso scoprirlo?

Le domande di evoluzione possono portare ad intraprendere nuove azioni creative, aiutando ad abbandonare vecchie abitudini poco funzionali.

Creare si avvicina molto al significato di alterare, manipolare, nel senso di modificare attraverso il nostro intervento qualcosa che già esiste aggiungendovi dell’altro o togliendo qualcosa.

E allora manipola la tua realtà, sii creativo e Sii il tuo Coach.

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