Concentrazione in crisi: Che fine ha fatto la nostra capacità di concentrarci?
In un mondo dove l’attenzione continua è un lusso raro, molti si chiedono: che fine ha fatto la nostra capacità di concentrarci? Ogni giorno, sembra che scendiamo di un gradino nella scala della concentrazione, incapaci di rimanere focalizzati su un singolo compito per un periodo esteso. Ma cosa ci sta realmente distogliendo dalla nostra essenza di esseri umani unici e irripetibili?
Il Degrado della Concentrazione:
Viviamo in un’epoca di concentrazione in crisi. Smartphone, notifiche, e media di qualsiasi tipo in maniera incessante stanno erodendo la nostra abilità di mantenere la concentrazione. Ma perché ciò accade? Chi ha dato a questi dispositivi il potere di interrompere incessantemente la nostra pace mentale?
Ci hanno promesso il multitasking e ci hanno consegnato la distrazione cronica. Esploriamo le cause profonde di questa crisi e come possiamo iniziare a riconquistare il controllo della nostra attenzione.
La Crisi dell’Attenzione:
Studi recenti dimostrano che gli studenti universitari americani (e i nostri non dovrebbero essere da meno) non riescono a concentrarsi per più di 65 secondi di fila se hanno il loro cellulare affianco, le cose migliorano per chi lo lascia nella giacca prima di entrare. I risultati in termini di apprendimento rilevano di un 20% in piú di apprendimento e di conseguenza di voto finale
Non si tratta di una mancanza di volontà; la nostra capacità di focalizzarsi è sistematicamente sabotata da un ambiente che premia il multitasking e la reattività immediata piuttosto che la riflessione profonda e sostenuta.
Per non parlare dei bimbi piu´piccoli: https://www.ilsole24ore.com/art/l-accesso-precoce-smartphone-e-social-non-aiuta-l-apprendimento-AF7Q3EzD?refresh_ce&nof
Concentrazione in crisi e Mito del Multitasking:
Oggi un adolescente medio crede di poter seguire sei tipi di mezzi di comunicazione allo stesso tempo. Ma attenzione, neuroscienze al seguito ci dicono che in realtà stiamo solo ballando un valzer frenetico tra compiti diversi. Non lo percepiamo perché il nostro cervello ci inganna, facendoci credere di vivere un’esperienza fluida e continua.
Ma è un’illusione costosa: ogni volta che il tuo telefono squilla mentre sei immerso nella dichiarazione dei redditi e dai un’occhiata al messaggio, il tuo cervello deve fare un salto mortale per ricordarsi dove si era interrotto. E così, perdi tempo non solo a leggere quel messaggio ma anche a ricentrarti. È il cosiddetto “costo dello switch”, o switch-cost un prezzo salato per la nostra già fragile concentrazione.
“La nostra attenzione è come un fascio di luce: quanto più lo diffondiamo, tanto meno profonda e chiara sarà la sua portata su qualsiasi singolo oggetto. Il multitasking, una volta esaltato come abilità da supereroe moderno, si sta rivelando essere il cattivo nella storia della produttività.” – Dr. Daniel Levitin, neuroscienziato e autore di “The Organized Mind”, leggi qui.
Puoi trovare ulteriori approfondimenti nel libro di Dr. Daniel Levitin, “The Organized Mind: Thinking Straight in the Age of Information Overload”, che esplora come il nostro cervello gestisce le informazioni e l’attenzione nell’era digitale.
Come combattere la distrazione? Strategie per Migliorare la Concentrazione in crisi:
1. Riconoscere e Ridurre le Distrazioni: Identifica le principali fonti di interruzione nella tua giornata e prendi misure concrete per limitarle.
Disattiva le notifiche non essenziali e stabilisci specifici “tempi di silenzio”.
2. Allenamento della Mente: all’interno della nostra quotidianità come Coach in Performance Umane conosciamo i meccanismi di resistenza al cambiamento pertanto il nostro allenamento deve essere costante, ti consiglio di utilizzare la meditazione per migliorare la tua capacità di rimanere presente. Cinque minuti di meditazione al giorno possono aumentare significativamente la tua concentrazione.
3. Ristrutturazione dell’Ambiente di Lavoro: Organizza il tuo spazio di lavoro per minimizzare le distrazioni. Ciò può includere l’uso di cuffie per ridurre i rumori esterni o la creazione di una ‘zona di lavoro’ dedicata.
Se vuoi sapere come fare, compila questo breve assessment per una call gratuita con noi
Conclusione:
La nostra concentrazione è sotto assedio, ma non è troppo tardi per rivendicare la nostra attenzione.
È tempo di ritornare all’essenziale, di riscoprire e preservare le capacità fondamentali del nostro sistema biologico. Non lasciamo che il flusso incessante di dati e notifiche diluisca la nostra essenza di esseri umani unici e irripetibili.
Sfidiamo insieme questa cultura patogena dell’attenzione e reclamiamo la nostra capacità di concentrarci, un pensiero profondo alla volta.
In questo ritorno all’essenziale, possiamo riscoprire la profondità della nostra attenzione e rigenerare la nostra mente affaticata dalla frammentazione moderna.
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